Letteratura e politica.
Da un'intervista del 2003 a R.Roversi, libro Tre poesie e alcune prose, Luca Sossella editore.
Ultima risposta, quale fosse la domanda si intuisce:

A dire il vero, non mi interessa tirare una somma, parlare di risultati personali. Non mi interessano. Piuttosto, se vogliamo concludere, per definire ciò che intendo per "Letteratura politica", vorrei riprendere un'affermazione di Fortini, il quale diceva provocatoriamente che una poesia può essere politica, anche se parla di una rosa: se la si utilizza non per consegnarla a una ragazza ma per essere deposta sulla tomba di un guerriero caduto.

Con un po' di anni che sono passati mi piacerebbe chiedere a questi maestri, cosa siano diventati una rosa e un guerriero nel mondo di ora.
Forse la cosa che il privato è politico potrebbe, tra i tanti significati che sono stati attribuiti alla frase, essere una risposta.
Ma mica direi che basti del tutto.
Siamo molto presi dal guardarci "dentro".
Forse è mancanza d'altro...
O avere delegato ad altri, tra aforismi slogan vignette e frasi di personaggi famosi, un ruolo che poteva essere della scrittura poetica.







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