Elegie catamaraniche

ELEGIE CATAMARANICHE

(2018)




Andrea Perini










Foto: gatto che guarda l'estate

Sereno sguardare
Il mondo il vento
che ora muove i rami
È un canto gregoriano.
Incastonato sulle voci
Un corvo passa alto
Senza un battito
D'ali d'occhio o cuore
Solo un uccello aliante, leonardesco
Lanciato da qualche angelo premuroso
Di Beccafumi
per gioco
E completezza
Vide, Domine, et considera
Nei pomeriggi di luglio
Storie chiuse
Ritorno ciò che resta
E quieto aspetta
Al mio frigo vuoto grato
contro
L'ansia del pieno.
Ogni cosa grida
La sua pace tremenda
Non oso
Fare suono
















Il treno per Solarolo

Ho cercato
Per quanto tempo
Di fermare un treno puntando i piedi
Si può immaginare con che risultato

Il treno per Solarolo

A un certo punto
Mi ci sono anche messo davanti

Puoi immaginare con che risultato

Quel che resta di me
Quel che resta di me
Ora sta raccontando

Ed era il treno per Solarolo















L.

Notte calma notte
Di sputi azzurri nel lavandino
E spiffero di luna a sinistra
Ad alzare un poco gli occhi
Penso quanto sarebbe bello
Quanto elegante
E carico di dignità e romantico
Avere amato nella vita
Una donna sola
O la sua memoria
Ma solo una
e nessun'altra mai

Rivivere ora
Nel sonno chimico
che quieto aspetta
quel bacio mai dato

Sogno nel sogno
Primo amore inconcludente















Estate 17

Uomo e cane
A mangiare una mela in due
Facendo i nostri morsi
E il masticare
lo stesso identico rumore
Tu Epifania dell'Estate
Ululiamo alla luna di Ormai
Ne ho fatte tante
che non mi ricordo neanche più
Preghiamo
La grazia di mettere
gli occhi negli occhi
In questo tempo
Scienziato e ignorante
Tra i pareri di chi non può capire
Un uomo un cane una mela















Clint Eastwood

L'ombra lunga
Che mi cammina davanti
Si muove come Clint Eastwood
Come non sorridere.
Forse a causa delle scarpe
Che ho comprato
Per 9,90
Che sembra di essere scalzi.
Per 9,90
La stessa camminata flemmatica e dolorosa di un mito.

In fondo a via Wagner

Ma proprio lì
San Luca
Addosso















Pittura

Dipingere le nuvole
È la parte rilassante di un quadro
E della vita in generale
È guardare le nuvole.
Non la Terra non gli uomini
Sono le nuvole
Anche in un quadro cubista
Anche in una natura morta
Sono le nuvole

















Odorato veneziano

Certi li senti solo lì per strada
Di passi pietra
Cibo
Mare pare fritto
Odore di sole
Di mattina
Di tela stantia dipinta
Antica quando passi
Vicino alle porte
Delle chiese
Ad annusare Venezia















Il tempo dei difetti

Ora che il tempo dei difetti
Era arrivato
Hai additato i segni
Del mio male
come si fa con una colpa.

Cosa















Commovenza 1

I miei vecchi amici
I musicisti
A cantare sull'attenti
Come un tempo
La parte cilena di una canzone
che sa di popolo
di libertà e giustizia
Senza salvezza
Senza speranza
Ma libertà e giustizia.
Difficile credere
Che siamo stati giovani
Credere ai nostri capelli lunghi
Neri di gioventù
Alla barba di Valerio
Alla magrezza dei corpi
E delle idee
Non impossibile
In un certo modo
Rivive















In tanto

Ci siamo addormentati
Hobbes
E il mondo intanto
Diventava freddo
Ci siamo addormentati
E il mondo in tanto succedere
Rigato dalle ombre striscianti
di nuovi germogli
a contorcersi da fare senso
Diventava altro.
Silenziose meraviglie di cristallo
A fare da sfondo ai nostri disegni bizzarri
È passato forse di qui anche l'amore
E noi persi nello stesso sonno
Facendo gli stessi sogni
Abbiamo scollinato
La vita e i giorni
Le margherite e i prati
E il dannarsi della gente
Nei rapporti
E dei rapporti nelle aspettative
È passato di qui il vento blu
Della disperazione
E il vento bianco della preghiera
Quello arancione del 36
Sparato nella corsa immaginaria delle 3.00
Poi quello rosso del sangue della speranza
Di uno splendido tramonto indecente
Noi ci siamo addormentati
Ma ora siamo svegli e
Tutto è nuovo.















Autunno all'improvviso

Voci nella pioggia















Conforto

Tecnica mista
Estraneità su asfalto
La macchia rossa di una fragola
E appannati soffioni
in fila
molti
Lungo il muro.
L'una si aggira ora per l'aria
e il fauno,
il temibile,
per il giardino
pubblico deserto.
Filo via
Verso un bancomat
Filo vita
per quello che posso
Grato trovare
della mano nella tasca
Un pezzo di carta
Stropicciata
E una corona















Il fuoco nero

Ci scappavano le mani
Quasi non fossero le nostre, tu            
Avevi occhi di fuoco nero
Quello vedevo credevo fosse
Ma era semplicemente
Una storia d'amore
Il grande multiforme
Niente altro che due che si amano
Tra gli sguardi traversi
di gente annoiata
Seduti al tavolino in vetrina
Di un povero bar
Con un che di inevitabile Prevert















Da un'estate all'altra

Da un'estate all'altra
ci vuole un secondo
Vita che corri
E ci lasci senza fiato sperare
Una tregua, un gioco
Anche solo degli occhi
Anche nascosto in un software
Anche solo di mani
a dire
le nostre facce
in una carezza maldestra.
Vita in un battito
Di occhi
Di cuore
Di mani di mia madre
Che mi chiama dalla finestra
Girarsi un attimo ed è già finito
Noi qui a guardarci ora
Quanto uguali
Quanto diversi
Sono le priorità che ci diamo
A fare la differenze tra noi, null'altro
Nelle anime
Fino nel profondo
Dei corpi















Volata

Questa sera
Che gli occhi hanno di pianto
L'anima elevazione
Prenderei su
E andrei al mare
Qui da noi                                                                                                        
Per sentire le onde buie di dicembre
Bere un caffè
E tornare indietro
Nel farsi delle parole
Nello scuro della macchina
Ascoltare la musica della notte che corre
L'autostrada dell'inverno















Dubbio interrogativo

E quando abbiamo messo a posto tutto?















Domenica

La luna tra la pioggia
Guarda desolata gli effetti
di questa domenica
Di diluvio
e di spade
Ficcate nel prato ad aspettare
Cimiteri di analisi
Come le nostre storie
Taglienti come le lingue
Di amori andati a male















Messaggio

I grandi alberi
Davanti alla mia finestra
Nella luce livida di febbraio
Emettono
Per l'alfabeto Morse di un picchio
Un messaggio dal Cosmo
O Chi per lui
Tutto passa cosicchè nel bene
e nel male
non puoi mai sapere.
(Ve lo state dimenticando,
vi vedo)
Aggiunta apocrifa
del telegrafista.















Out

Qui il tempo
Resta fuori
Non può entrare
Per bizzarria di un architetto senza nome
Quest'angolo di mondo
E le sue soluzioni
O vincono o perdono
Fermi nel loro progetto popolare
Non riescono a cambiare.

Così ci muoviamo
Tra immutabili architetture interiori,
Tra il diritto di esistere
E un volo buio
Di nitticore impagliate
Difforme si risveglia
il mostro















Alle tre

Un cane di lamiera
Abbaia il suo sfrego improvviso
Di ruggine
Gaia perduta bellezza
Di pomeriggi di mai
Che continui a cercarmi
Una folata di auto
Altri esseri umani
Non lontano da qui















Canto delle vele

Parcheggiate nel vento
della riva del sole di mezzogiorno
Nel tempo granchio immobile
Oppure a sera
quando hanno finito
Sottofondano un tintinnio regolare
Ininterrotto metallico
Per via dell'aria che di continuo incrocia il litorale
Elegie catamaraniche
Piccolo rumore bello
Che suona di vacanza
Quando tutto intorno è silenzio e onde
che spossate arrivano a morire da lontano
Falsariga di giorni già vissuti
I cavalli dell'estate
Occhi socchiusi dietro gli occhiali blu
Conchiglie spezzate dall'uso
Ombre di cancelli e mozziconi sul marciapiede
Quel rumore di barche a vela
Oggi l'ho sentito
da tre bandiere piantate nell'asfalto
Perdute in recondita loro gloria
Nel cortile di un'azienda fuori mano
Vecchio gran pavese di modernità decaduta
Nel mio vagabondare le vacanze
Giorno su giorno
In desolata quiete
Occhi socchiusi
Dietro gli occhiali blu.















Un segreto

Per scrivere so che bisogna pregare















Verde e amaranto

Non ho più dormito
Non ho più dormito
Da quella volta
Non ho più amato
Dicono gli uccelli nel vento
Gelido di dicembre.
Pagine strappate di diario
Le loro ali
Gusci di noce che guardano
Come faranno
Anche solo a sopravvivere
Cosa che a volte sembra poco
E la gente sprezza
Come un sottotono
O una mancanza
Invece è tanto
Dice il drago verde e amaranto
Nella sua tana nel giardino sotto casa mia
Mentre canta la sua ultima canzone
Prima di salutare
Non ho più dormito
Non ho più amato
Dicono gli uccelli
Piccole perle nere accese
Nel vento gelo
Di questa notte di dicembre.
Come faranno















Nelle notti di luglio

Luglio bello
nasconde già in sé
Il rumore piccolo
e segreto della prima foglia
che rotola
sulla strada di notte
portata in giro dal vento.
Luglio dio della luce
Rituale illusione di essere felici















Qualcosa di blu e di giallo

Tre parole sul bagnasciuga
che si scrivono da sole
E questo cielo
sbagliato
d'arte moderna e sfoggio
di nuvole orchidee
Sguardi così vividi
Da sembrare veri
Ma a parlarmi
Sono solo ricordi.
Impossibile guarire
I fantasmi del mare
non se ne sono mai andati
Tre parole sul bagnasciuga
Che si scrivono da sole

Colori di plastica
Le guerre e i lavori del giorno
Trasparenza di aquilone
Castelli di sabbia al tramonto
Giri di conchiglie
Penna di gabbiano a bandiera nella brezza
Lotta persa in partenza
Poesia contro
L'alta marea

L'ora del grande incendio dietro gli alberghi
Ad aspettare l'ultimo raggio
Tocco debole sulla schiena
Ehi tu nel vento...
Lo sguardo perso lontano
A seguire qualche vela
O le nostre ombre allungarsi
Dentro l'acqua
O nulla.
Le canzoni stupide e belle dell'estate
Che ancora corre e già muore
Il bagno col sole negli occhi
Qualcosa di blu e di giallo
Bracciate di vivere
Corse gelati
Fonospiaggia e la mia bici
Splendore di ruggine
e salsedine
Che va da sola
Perchè a volte
In qualunque direzione si vada
è sempre tornare

Ma sono
le nuvole sbagliate

Un grottesco avvoltoio di estraneità
Metodico mi segue
Che non mi lascerà mai più
Trovando noi sempre identico
ciò che portiamo arrivando.
Sono solo ricordi
Tre parole sul bagnasciuga
che si scrivono da sole.















Eco

Certe voci certi suoni
Sono precisi l'eco
Di altri ritorni
Struggenti incompetenze
Riaffiorano profumate
Rassomigliandosi le periferie tutte
In un indistinto colore
Quando il tramonto
In coincidenza di passi
Col tornare
Riempie il corpo stanco
Di grida di uccelli-bambino
In esplorazione circostante
E odori puri
E nevi mancate
Esploso senso di salvezza
E amore grande al mondo
















201217

Questa è Milano
Mano fredda sulla fronte,
Mano di neve
Soffio misterioso
Che percorre la parete
Solca l'attimo
E scompare
Nel riverbero di boati
Scoppi lontani a festa finita
Capaci per questo di nostalgia
Riempiono il buio tra i palazzi
E pensieri logori
di un Natale dismesso
Compagni di viaggio stanotte
Istinto zittito di fuga
Distici greci a cena
Assurdi esistenziali
Autoreferenziali
Sono rimasto ad ascoltare
Il tempo stellare
Le supernova esplodere
In immenso silenzio
E i bolidi nello spazio
Passare e dileguarsi
Cercando di capire in ogni modo
Perché con tanto che c'era
Un amore finisca
I ragazzi spengono
I falò sulla spiaggia
Saltano come tappi a Capodanno
Le relazioni umane
Perse in un bisogno di illusione
Che dice l'eterno

San Luca da qui
È un treno in salita
Nel pendolo di prendere e restituire
Ciò che di più amo
Sullo stradone della pietà.















Nostalgia

Bel suono
Brutto significare
di pagine pesanti
di pietra e polvere
Voltate all'improvviso
in accelerazione progressiva e fracasso
cento mille infinite
Dalla immane forza
Di una folata di rimpianto
E dal non sapere di che cosa.
I gatti pregando
Pensano i gabbiani
allineati sugli scogli mentre guardano il mare lontano

Se rinasco















Mapoi

Sfilarsi con stile
Lasciando solo l'ombra di un fruscio
Un'illusione di qualcosa
Quello sì
Forse lo saprei fare...

Poi il ricordo di un dolore
Un piccolo dolore concreto
alla mano
Mi fa venire in mente il pezzo di musica
Che a suonarlo me lo causa
E qui mi trattiene















Ultime volontà

Quando morirò
Mettetemi addosso
La mia camicia hawaiana
E mescolate le mie ceneri
Con quelle di Hobbes.
Il resto
È sottinteso.















Noi due

Troppo tardi per tutto,
Non
Per guardarci negli occhi
Come facciamo io e te















Sereno spaccato

Usciti da scuola
di colpo sembrava agosto
Dimostrato da varie storie vere,
i colori piangono
Nel sereno spaccato
Di giorni come questo
Che cominciano in autunno
E si chiudono a zanzare
Sole gabbianico
Capannelli di fumo
Sorrisi detti piano
Ciao maestro
Qualcosa che finisce per sempre
I compiti fatti
Non ce li porta via nessuno
Nessuno.
Blu oltremare















Mettersi via

Tra milioni di persone in fila
E mostri inutili mettersi via
Per decenza
Dopo tanto fare dannarsi
Amare di cuori e di sessi
Bruciare cercare provare
Mettersi via senza che neanche piova
Senza remissione capire
e mettersi via
Fare con le scarpe che hai
Lontano dalle foto di Roma
Ricomparse per caso
In un sogno di chitarre
perdute e mano
sulla testa del cane
Respiro fraterno
Senza un solo sguardo  inutile
Mai
Mettersi via
Che basta anche così
Muore con gli occhi aperti Aprile
Vuole vedere cosa succede















Commovenza 2

Dietro l'abat-jour
Sul tuo comodino
Il cellophane
Di una merendina















Tu

Le arie di Handel, io e resto fermo
A guardare il telefono
E uno spiraglio d'alberi nei vetri
Nel pugno di Rodin
Ho una rissa di fotoni
E parole che non sapevo più
Un pensiero lento
Sorvola la stanza
Nell'amare che ci fa stupidi
ed eccelsi
Solca questo istante bianco
Che scherza il tempo e sa
di altrove.
Il mio angelo balla
Il suo gospel
Si ricorda di quand'era
semplicemente un uomo
Le cose che si vedono
solo con gli occhi chiusi
e lo stupore straordinario
improvviso puntuale
Quando io
Fa per diventare noi
E
Tutto è nuovo

***

Altrove
Aironi furiosi di vita
Pensieri sprintano i finali di giornata
sull'acqua che specchia
Gli occhi di una donna
dalle piume di fazzoletto
Allungano
Il collo inebriati
vittoriosi
Nell'inevitabile sconfitta
Io io io io io
E quanti altri io ci sono
Nella matrioska
Saprei apprezzare le tue
polpette coi piselli e il tuo
Cadere addormentata
Perché so
cos'è

***

Cambio data
E il mondo
le mosse della notte
Che ora lasciano il posto
alle schiere luminose
del giorno che nasce
Dalla mano schiusa di Dio
Nelle righe delle tapparelle.
Scivola
Sul romanzo di una vita
Il mio sorriso da lupo
E la tua voce è d'argento puro
Nell'incontrarsi sulla soglia
Di un'alba antica di cent'anni
Sterminata
Di fabbricati e di silenzi.
Sono questi i cieli
In cui vola Icaro
Stigma di una periferia dipinta
a tecnica mista interiore
Il suo schianto d'ali e di ossa
Su una strada deserta
Fronte il Caffè di Alice
Per fedeltà al mito.
Tornare, guardarsi le mani
Riaprire la porta alla casa
E il corpo alla luce
che filtra dalle crepe
E la musica
La musica sfuma e sparisce
Mentre le immagini  continuano a scorrere
Così sembrando
debba succedere qualcosa di diverso
di più.
ll suono evidenzia
Il silenzio sottolinea
La città sparecchia la domenica
La sera vola e un uomo
Inginocchiato
Accarezza una parola nuova
Torna a casa il lupo
Il suo trotto tra i camion e la strada fredda
Lucida
All'argento della voce

***

Si diverte con noi
Che pare il vento con i fiori
Bianchi sui rami
Quando ne fa pioggia
Incantata di petali
L'Universo bambino
L'angelo di certi quadri del Rinascimento
Saggio incomprensibile
Gioca
Ride del libro cominciato
dalla parte sbagliata.
L'amore antico e grande
Che rimane nel cassetto

***

L'Universo
Ci scherza
Tu stai al mare
Io alla Barca.















La stanza

Eleggere sempre
in una casa
la stanza della vita.















Prevert

Due farfalle bianche
Innamorate
Volano insieme sui giardini
Sul mondo
Si vedono da lontano
Tanto sono strane
e belle
Poi si accoppiano
E lei
Credendosi mantide
Lo uccide















Nel silenzio di navi lontane

Corrono la pioggia gli autobus stanotte
In ogni goccia
Hanno occhi di cartoni animati
E un carico di solitudine che mai
Prendono il respiro il tempo e vanno
Sommergibili d'autunno
Nel silenzio di un mare
buio di occhi vivi
Che li stanno a spiare
Da curvi nascondigli d'abitudine
Di bassezza o d'altura
A seconda della specie
Fendono
La città sommersa
Al loro passaggio vibrando come nervi
Le corde invisibili
tese tra tutte le cose che sono nel mondo
Sfrecciano le vie obbligate
Si fumano le fermate una dopo l'altra
Nell'ansia spasmodica di un capolinea
O del deposito Battindarno.
Gli uccelli con le ali bagnate
Non parlano guardano
aspettano i semafori che cambiano
là sotto
Pennellate veloci d'acqua luminosa
Riflessi su asfalto a disegno variabile
Dove fino a ieri
erano le mie scarpe di corda.
Ora un notturno astratto
firmato in blu da una volante
Regalato a chi passa
Incanto piccolo ed enorme
Belle Arti per anime semplici
Ad altezza del piano stradale.
Agosto agosto
Da te ogni volta aspetto parole
Capaci di indimenticato furore
E pensieri che sanno di pane buono
Di sole cortile
Benedetti dal futuro
Ruggiscono inquieti i tempi lontani
L'estate essendo
archetipo più che stagione.
Fermo a questo passaggio a livello eterno
Guardo passare
Navi cariche di silenzio
E i poeti in fila
con la giacca di velluto marron
I baveri su
I solstizi uno dopo l'altro
Incrociano al largo di noi
All'orizzonte visibile della notte santa  .
Aspetto la cometa
In viaggio tra le onde
Vita
che sei fatta di piccoli gesti
Teneri e misteriosi
Si svincolano dal significato
Le tue parole per diventare suono
Puro evocativo
Divampano
La loro liberazione
In una danza elettrica.

***

Domenica da un'ora
Poi di colpo martedì:
Corda di violino che si spezza.
Prendo il tempo
Il piacere di aprire la porta
Certezza amara e dolce
Che non ci sarà rivincita















Natale 2017

Notte di pioggia
Candela accesa
Spiccia, la vita appare
nella sua immensità
Forse è lo struscio della morte
Che tutto mostra ciò che era
E ciò che ancora è
Quando anche solo un pensiero
O un soffio
Suo ci sfiora la guancia.
Così ascolto Thelonius Monk
E ringrazio
Per l'ingiustizia subìta
Nel privilegio immane
Di non averla commessa
I tramonti di dicembre
Parendo più eclissi
Nel buio la candela sente
La sua piccola lacrima
Di luce















Il pane

Il pane è certificato
L'amore sempre sperimentale















Per farsi bella

Dalla radio esce
Un odore di neve fina
Mentre un uomo impazzito grida per strada la sua danza di fantasmi
Ha perso tutto quello che aveva
Al gioco quell'uomo
perdendo le sue ossessioni.
La sera di pianura
deglutisce il segreto del giorno
Un uccello si tuffa nel tramonto di Ferragosto
La luna mangia pane e salame
















Sul marciapiede

Verso casa mia
In ordine
Prima una grande chiazza di rusticani
Sfatti
Spiaccica di rosso scuro
lo spazio sotto l'albero
che si sporge
da una siepe
Passare
con attenzione
Poco più avanti
Un'area tonda
di petali di rosa rosa
Che a entrarci ti senti un benedetto
Alzo gli occhi al fiore
Che non ce la faceva più
Le penso
che bella cosa però che hai fatto, rosa
Passare con grazia
Poi alla fermata
Occhi di studenti
che guardano
Lasciati per terra nelle mattine d'inverno
Nell'attesa di un autobus
Astio rassicurante
Di un tragitto sempre uguale
Vengono su adesso
Col caldo che scioglie
Il catrame
Tra i passi a migliaia
Impronte di altri esseri
La gente passa sopra
Quelle occhiate
Camminare con rispetto
Su questi Campi Elisi















1 minuti restanti

Cerco un posto
Per andarci a finire
Forse un fiore di melograno
Una pietà uniforme
Si spande sul mondo
Ci incontra come un'onda
Appoggiate come viene
Le cose alle loro idee
L'ultima domenica di vent'anni.
Poi sarà estate certa
Tempo di mostri beati
di melanina e melanconia
Costumi da squalo
Distanze e segnalibri
I gelati urlano agli occhiali da sole
Milioni di auto in fila
e occhi di prigionieri
Su un adagio barocco
Lune padane
E greche
Ci sorvolano educate
E sole che vampa atomico
Seppure acceso da albe grigie
Che nulla fanno mai sperare
Di buono
Adatte a far finta di niente
E rimettersi a dormire
come gatti
Meglio
l'arancia dei tramonti
Rondini e corvi
Voli in partenza
Ognuno un'idea fissa
Non lo sfrecciano
Che lo potrebbero graffiare
Bel cielo d'ambra
Con gli insettini imprigionati in 3D
E aspettano a partire
Un giorno in più
Che gli sarà fatale
Ma valevole
Benevolo giudizio di Arcangelo















Tutti i tipi di amore

Piante come signore annoiate
In un angolo di cura
a rimettersi dai disastri del troppo sole
Con indifferente ostentazione di stile
Ordinarietà e mistero
Il più puro
gli animali cani
E i gatti custodiscono noi
Nelle nostre vite del cavolo
Fiore
Luna d'accatto
E di ragione
Lunga di stagione
Cade in un suo cratere
E muore
Così nasce un buco nero
Altro che storture
Di stelle al collasso
Ti ho aspettato tanto
È una vita che aspetto
E ne ho viste di lune cadere
Sparire senza un fiato
E non tornare più
Ma da quei crateri
Escono parole
Che poi arrivano fino a me
Nelle mie belle orecchie di uomo
E io le scrivo, ecco perché
Quelle parole di mossa
E di dolore
Il tavolo oscuro cielo
Mi è testimone
Che quelle storie
Non sono le mie
Non è una mia invenzione
Sono vere
E quegli strazi io li ho visti
Viaggiando
Con la mia astronave
che la mia casa questo mi sembra
E tutti i tipi di amore
Che circolano tra gli uomini
E mi hanno attraversato potenti
Come il fulmine l'aria
Come il fiume la terra
Tutti li ho sentiti
Dentro me
E me ne vergogno
Come di una cosa troppo bella
Come di un sonno troppo profondo
Che sei troppo fortunato
Ad averlo addosso
Dove tutti cascano dall'iniziativa
E non ce la fanno più.
Altra alba grigia
Uccelli piromani
Accendono la stella
Altre ora non ne servono
È un altro turno quello
Da domani, oggi sarò luglio.
















Imperfetto

Guardo
Respirare la mia maglia
Sollevarsi schiacciata dal dolore

Ti canto quello che so
Sfioro
Un piccolo cuore
Di stoffa blu















Elegia

Sediamoci qui
Sulla sabbia
Ad ascoltare
I racconti del catamarano
Le mille e una vita
Le avventure
Le onde
I pesci le isole metanifere
I sogni
I segni
La luna d'argento e quella di spavento
Quella di catrame
che divora le stelle marine
Come fossero caramelle
Il vento puntuale
Il sale e la sua storia lunga
Le canzoni degli amanti
Che si tengono la mano
I temporali improvvisi
Quando la spiaggia
Prende una luce di Golgota
E i villeggianti avvolti in manti antichi
Cercano riparo nei bar
L'ultimo giorno di vent'anni
La raffinatezza inarrivabile
Dei gatti
E la libertà
la libertà la libertà.
La libertà che è un aquilone
E senza filo non vola.
Sediamoci qui
A leggere le poesie
Ad ascoltare il flusso
Di quel mare usuale e lontano
A riconoscerci tutti
uno a uno
E prima di tutto
Noi stessi.
Sediamoci qui
Dove ogni storia finisce
Sempre
con la parola sole.















Alma Barca

Uomini e computer
e i dispositivi tutti
Combattono
Identica
La paura della morte
A colpi di aggiornamento
Lo sguardo tormentato
Invano
Si sospende nel miraggio
Di essere in grado
Poi che nessuno si ribelli più
Se non facendosi del male
Distogliere lo sguardo
Alto o basso che sia
Se non facendosi normale
Come il piercing sul viso
Di una ragazzina per bene
Come tante
Per strada
o a sorridermi
Dietro il banco di un negozio.
Un colombo piccione
quasi bianco
si alza in volo dal marciapiede
in decollo verticale contro il sole
Il battito d'ali
Pare un'anima.















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