Canti periferici

CANTI PERIFERICI

(2016)












Andrea Perini
















Primo Maggio

01/05/2016
00:51

Godiamoci questa pioggia
Questo coro notturno
Del cielo
Sul sovrappensiero degli uomini
Gli occhi del cuore che cercano
Risposte
Ricordi
E le prove
Che siamo esistiti veramente
Come sembrano dirci
Quelle piccole dieci per quindici
Che risaltano in mani pietose
Dai vecchi nascondigli
Senza che in loro fosse nulla
Apposta
Mai
Sistemi
Per non farsi prendere
Non ce ne sono
Vinceranno quei grandi occhi
Fissi
Quei piccoli specchi
Che puoi solo coprire
Come loro
Hanno scoperto te

Godiamoci questo canto di coraggio
Come di rado succede
Su questa spiaggia affollata di anime
Davanti a un mare di lacrime
Che chiama altro pianto
Stavolta più dolce
E commosso al riconoscersi
Alla resa dell'uomo al tempo
E della notte
Al canto















Il dolore elegante

17/06/2016
20:33

Serve
Un male elegante
Una spina in una mano
Qualcosa così
Non quel dolore che grida bavoso
Roco

Così un piccione catturato dal vento
Per via degli improvvisi sbalzi di quota
Gli pare un aereo di carta
E guardando la mano
Al dolore elegante
L'uomo legge
Nelle linee vicine qualcosa
E si commuove

E poiché
Persino ogni mazzo di chiavi
Pur della stessa casa
Ha un suono diverso
Altro non ci resta
Che cercare di ascoltare

***

Ti vedo
Cullare un verso
Come si fa con un bimbo

Ti vedo
Sentire quel suono
E ricordarti di me quando arrivavo















Imminenza

11/05/2016
02:14

Saltano fuori di tutto
Le cose nell'imminenza

E la melodia
Col suo arrivare tardi
sull'accordo
Sembra dire
Sì va bene vengo,
ma c'è un dolore in me
che non so dire

Sì va bene va bene vengo,
ma é meglio piano
Così che il cuore
non scoppi
nel petto
E quel gridare
diventi sussurro.

Coraggio d'immortali
È amore

















Il perché non dato

07/08/2016
22:22

Quiete d'ombra
Vita consumata di carezze
E di ave marie
Nella topografia della mano
Il tocco inconsapevole
Ancora e ancora dove
In un'altra vita
Portai un anello d'oro
Tempo
Per accorgermi di quel gesto
antico come l'Universo
E chissà se solo mio
Solo un automatismo
sbiadito ora
Quasi indecifrabile
Tempo
Per inquadrarne il senso
Lontanissimo e usuale
Riemerso
Da chissà quale abisso.
Il perché
non dato.
Saluto tutti
E tutti salutano me:
Buonasera a lei
La mia solitudine dunque
Non li spaventa
quanto spaventa me?
Poi Stefano dice al cane
Guarda che abitiamo lì.
Di colpo mi accorgo
Che anche per oggi
L'abbiamo sfangata
E la sera si allunga geometrica
Di luci tagliate
Ombre allineate con Saturno
O chi per lui, stavolta

Guardo Jesse chiudere gli occhi
E addormentarsi
Come fosse un bambino

Sento

La traccia di Dio















Due che si baciano

28/02/2016
16:50

Due che si baciano
Sotto la neve

Uno ero io
L'altra...

Chi?















Passoguardo

11/08/2016
17:28

Barca

Le vie
Infilate dal sole
E i tralicci

Passoguardo

Riuscirò mai
Ad amarti
















Meraviglioso orrendo

21/08/2016
17:47

Vero, un ragazzo seduto
Su una grande poltrona a fiori
Nel mezzo del marciapiede
Parla e sorride a un amico
Che, complementare divertito,
ascolta
Quello che sembra essere
Un gran discorso.
E anche lui,
sorride

Il treno che parte
Va dritto
Alla follia giocosa e straziante
Di quel tempo:
Meraviglioso orrendo

Al protocollo savio dell'anima
Candida, curiosa
Ai suoi occhi spalancati
E alle sue stazioni
Che non cambiano mai nome
(Che di anime
una ne abbiamo)

Ai versi dei vent'anni
Alla voglia di esserci
E di provare.
A quel ragazzo
Innocente colpevole
Che in fondo diceva solo
- perché no?

Aggiungo al suo,
Il mio punto interrogativo
Disegnato a dito sul vapore del finestrino

La stagione
Della libertà
Che ancora
Ogni tanto
Fiorisce















Bianco e oro

18/09/2016
01:23

Scritto in corsivo
Sulle ali del piccione
Catturato dal vento
Nel dolore elegante

Gioco di parole
Eleganza di chi vola e disegno
Di remiganti regolari di ventaglio,
Un messaggio
Inaccessibile
Il segreto della vita forse.

Così ci danniamo per bellezza
E tentativi che fantasiosi è nulla
Parole d'oro e gesso bianco
O a cercare casa, il povero cuore
di tutti 

Così ci consoliamo di intuire
Il passo incerto la teoria e il percorso
La routine di ogni emozione

E tra miliardi di parole,
Le mie
Le nostre.

Ancora scruta il cielo
E cerca d'indovinarne il metro
L'uomo guardando
dall'apertura della sua tana.

***

Poesie elettriche stelle
Bolidi
Sfrecciano il buio
della volta

Sublimi a questo
Traversi
impulsi terranei
Da uno all'altro noi

Ortogonale
a tutto
la preghiera.




















Costellazioni

12/06/2016
08:39

Qui
Tra miliardi di suggestioni
Oceani di stelle
Gomitoli di gomitoli
Di ricordi

Nel contraddirsi delle tracce

Coi miei ulivi
E la barba lunga

I colori a cera
e la chitarra
Di quand'ero un bambino
Ancora tra le mani

Cuore sopruso e Coltrane cerco
Di calcolare in anni luce
La distanza dal Via















Bologna est

20/09/2015
19:29

(In quello che resta dei campetti in cui giocavamo a baseball la nostra avventura nel West
ora giocano a cricket i Pakistani)

Risse velodromiche
Dell'estate che piano muore
Le parole di adesso
Pezzi di panico
E misteriose coincidenze
Ci accompagnano
Faccio statistica col destino
Vecchia Nuova Frontiera
che cadi a pezzi
















Giugno e Cartesio

04/06/2016
03:15

(per la mia tartaruga)


Cani gatti le rondini e il cielo
Il volto di Dio

Cuore
Che per un attimo salta
A un rumore dai vasi mossi

É Cartesio che torna

Ma é solo un fantasma

E quel piccolo rumore
Inconscio e usuale
di coccio e di mancanza
É il rumore dell'estate.

Ormai notte
Don Pronzato alla radio
Parla di Padre Pio

Sparita nel nulla















Fiore di campo

12/09/2016
12:23

Re di periferia
Uno fra i tanti
Ha due ricordi in tutto
Avvinti tra loro
A modo di un bacio
di vetro veneziano:

Il rumore
In un pomeriggio di pioggia d'estate
Di una chiave inglese
Che cade per terra

E l'odore familiare
Della gomma bruciata
di un copertone,
In un quieto tramonto
di primavera

Oltre ogni apparenza di lucertole
Abitudine o tesoro nascosto
Simulacri di eroi di strada
Fantasmi della Resistenza
A fare da confine
al regno a margine,
E da saluto al ritorno,
Ancora di Itaca niente

E ancora aspettano
gli altri re
con addosso quel che di mirabile
e miserabile a un tempo,
quei segnali bruciati nel vespro
A stabilire la norma
Che chiamiamo luogo















Le parole di San Francesco

15/09/2016
02:17

Rimbalza sulle facce dei caseggiati
spenti l'ululato lontano
Di una Kawasaki
In quanti stanotte come me
Non dormiranno a domani,
Il primo giorno di scuola
Ho una mano sul gatto
Sdraiato al mio fianco
Attraverso mari di perle
Siamo arrivati qui
Per sentire ora
La musica nascosta
Nelle parole di San Francesco















Cielo curvo

21/09/2016
16:21

Arriverà l'autunno in via Tolstoj
Noi
a guardare il cielo
Diventare di colpo grigio
Come sentirsi male
Mosso di fumane
di vulcani celesti
Vapori tono su tono
in trasformazione violenta
Improvvisa
Puntuale.

Piani di Dio.

Pare ebollizione del cosmo
Di qualche perduto immenso
Pare gigante curvo che debba vomitare
Deforme povero Mr Hide
Fino a ieri sereno
Pare soffrendo dire aspetta

Che adesso mi passa.

Ancora il  sole sarà una macchia pallida
In fondo alla strada
A chiosa di pomeriggi sereni

A indurre qualcosa dentro
Che in noi ricorda
Le settimane enigmistiche passate.

Agosto lontano

La periferia nei cromosomi















Diamondback

23/09/2016
10:47

Quei viaggi verso il mare
Che coppia noi due
Io pregavo
E tu miagolavi
Forte, tutto il tempo
Quei viaggi verso il mare
L'autostrada dell'estate
La biglia di Pantani
Vacanze dimenticabili, in fondo
Ma c'era qualcosa ancora,
pure illusorio,
A lasciare spazio all'esorabile
Dentro me

Ed è un ricordo che fa male
Anche se sa di piada
Il ponte sul Savio
La mattina
Preti e gabbiani
Quieti professionisti del sole
e delle brezze del cielo
Meditazioni da parapetto
Guardavo le isole metanifere,
Appoggiato a una bici
Che ho amato
Come si ama persona.
Le auto e i camion
A un metro
Ignoranti della mia vita
Sfrecciando piano nel sole
dell'asfalto.
Solo un po' di vento
Il loro andare

Prendetemi
Se siete capaci
















Smog

29/09/2016
02:39

Ticchettio del tempo notturno
Canto sporadico di uccelli
Vacuo profumo
Gambo di fiore
Che hai perso la testa
Inutile riandare della mente

Improvviso
Su tutto
Il tuono di un aereo















Nascosto

29/09/2016
02:45

La nebbia
Impalpabile concreta
Avrei bisogno della nebbia
E di una buona giacca a vento

Qualcosa di caldo
Quando è buio
E guardare il torbido opalino fuori

Questo mi salverebbe

La nebbia
Ade rifugio penitenza
Cura del mio nascosto.















Discorso domenicale

01/10/2016
02:57

Eroico tentativo
È stato il giorno
Luminoso degli attrezzi forgiati
Con metalli mentali
da Efesto in persona
Il cielo ornato 
Da traiettorie elettroniche
Rigato di voli ininterrotti
Poi che scrivere, ora
Pare meglio che parlare
Da cui
Piccole scariche
Di continuo
fulminee attraversano ogni cosa
Parole di onda
di perla e d'oro
di lama di coltello
Pugni sferrati nell'etere
Parole di carezza a volte
L'intero catalogo delle cose umane
In circolazione costante
Sangue collettivo condiviso
Linfa di un mondo caotico
Incomprensibile
a quello che addolcisce i metalli
nella sua fucina arcaica
Come mio padre in cantina.
Tuoni di aerei lontani,
lo stesso finiti in pioggia
In qualche angolo dimenticato del cielo,
ci sovrastano
Come antichi indovini
Ci tengono
col naso in su
In attesa di un segno.
Sole che tramonta tra i rami
La mia ombra si staglia parziale
Sul divano di mia madre
Cattedrali di ricordi
Da visitare con devozione
Nei soggiorni girati a ovest
Dove c'è più memoria che negli altri
Perché non saprei
Ma mi pare evidente sia così.
Per via forse
Della loro quiete malinconica
Del sommesso rumore bianco
che con un po' di attenzione
vi si può ascoltare,
Per via forse
Del dolce avere il tramonto in casa.
Le usuali cadute di stile
Semplici verità,
Pure inammissibili verranno
Sempre cercando
La poesia nella musica
Come in qualunque altra scienza umana.

Chiudi gli occhi giorno
Sei stato un bel tentativo
Ma niente più che sfavillio elettrico
di pensieri.

Nulla
Realmente
Accaduto















Sogno benedetto (5/10/16)

05/10/2016
01:33

(Nel più profondo di noi stessi
Noi sappiamo come farci felici)

La sua macchina
era troppo piccola per me
Lei mi diceva che lo sapeva
Toccavo con la testa
E la sua cucina nuova dozzinale
Pacchiana eleganza bianca
Solita e banale
Già fatta
Da rivista
E quella parete rosa poi.

Io non sapevo come avrei fatto a tornare
C'era stato un incendio, vicino
Pericoloso, cattivo
Non avevo più la mia bicicletta
Ma mi dicevo
Che in qualche modo avrei fatto
Magari trovando un passaggio.

Ti parlavo come si parla
A un bambino e a un adulto insieme
Avevate il cappello
Eravate imbacuccati
Senza guardare nessuno di loro
Prendevo in braccio prima Lorenzo
Poi te
E vi facevo volare

Dove vuoi andare
Dove vuoi che ti porti
Dove vuoi che andiamo
Con la mia astronave
E ti stringo forte
Ti tengo a me
E piango
Per la gioia e la commozione
Per l'amore grandissimo
Ora che sto andando
E ti devo salutare
Ma ti prometto
Che questi tempi torneranno
Con altre persone
In modo un po' diverso forse
Ma torneranno

Torneranno!

Ti guardavo negli occhi
La tua faccia sulla mia
Si bagnava del mio pianto
Eri piccolo
Ed eri grande a un tempo

Sono felice















Le righe nere

08/10/2016
20:53

Solite sincronicità
Ormai abituali
Che nemmeno
Ce le stiamo più a dire
Tante ce ne sono
Meraviglia piuttosto ora
La bravura calma
Di certi musicisti
Della cassiera del supermercato
Che non odia il suo lavoro
O di chi è ancora lì
A fare un pezzo di pane buono.
Avvolto di una luce quasi misteriosa
Di apparizione
Il loro muoversi nel nostro stupore misura
La povertà di un tempo tecnico
Affrettato
Che ha ancora sulla faccia
Le righe nere del ghepardo
Memoria fisica di un pianto lontano
e prossimo
Ma vorrebbe solo
Rinnegando se stesso
Poterle cancellare

E io che sono tutto il tuo mondo o quasi
Da te imparo
La vicinanza e la lontananza
Il passo da tenere
Per trascorrere i giorni
In pienezza e vuoto

Senza nulla pretendere
Che non sia stagione















Jesse

12/10/2016
18:43

Non guardarmi
Che sennò non riesco

Ad andare via















Senza titolo

20/10/2016
09:09

Mattino gatto astruso
Arabi in fila vanno tardano
puntuali la scuola calmi
Da ieri
mi sto preoccupando
per via della mia comprensibilità

















Reliquiae

22/10/2016
02:59

Eppure, davanti a quel mare sprezzato
Cortile di casa
Adriatico nazionale plebeo senza filtro
Sono stato felice
In vista odore rumore tatto e anima
Muscoli
in una parola
Specialmente allora che tramonta
E a quella dei grandi pranzi del popolo
Ritirato all'ombra delle pensioni
E di alberghi stellati
Sonno compreso
E amore dipende
Bacio della sorte.
Forse è tempo di lasciarsi
Forse di perdersi
Lasciare andare
più che aspettare
La convocazione tardiva
Della vita
Delle sue facce
Compagnia stabile
Fittizia presente assenza.
Disilluso figlio
di come ero
Trovare altro mare
da prendere con gli occhi
A cui abbandonarsi ancora
Nel pregio di sopravvivivere















Aria

23/10/2016
01:35

Venuta al mondo a fine ottobre
Notte di primavera
Respiro buio pulito
Il vento
Leggero e fresco
Respiro le luci

***

Buio automobili jazz
Tornare il gatto
Il cuore pieno batte gli attimi
Sgrana il pregare
I pensieri lo scrivere e il tempo gira
Sincronico
Trova il tutto
La felicità
Di vederti felice.
Buio
Auto veloci
Jazz

***

Sbadiglio contento resisto
Fino alla fine


















Il mondo intero

24/10/2016
02:43


Quella sponda temporale
lontana perduta vita di un altro
Dunque non era
Ciò che a logica umana doveva
Quella che credevamo
Età dell'oro
Di girotondi leggero fiore
Impigliato tra i capelli di Venere.

Ma questo tempo rimescolato
Di magnificenza e schifo
Questo cogliere nella tempesta
I semi della bellezza
Che ora basta
Scuse non ce ne sono più.
Sappiamo dove sta
Dove abita
In quale bar
perse le ore si addormenta
Forma curvilinea tipica
Testa sulle braccia
Su un tavolino
Come un bambino a scuola

Che sia questo dunque
Il tempo del raccolto
Che non vedere
Ora sarebbe solo tradire

La pioggia finora
fruscio di gomme sull'asfalto
Ora è incontro con le foglie.
E come te lo vai a spiegare.
Stanotte in sogno parlavo
Tessevo un elogio delle mie scarpe:
il tempo
di nuovamente andare.


















Note rapide

30/10/2016
11:45

Stanco
arrugginito
Turno terrestre
Ora dopo ora
Un pregare di scale
E luci gialline
Occhi di portico
Di stramba
bellezza bolognese
Inquieta notte
Che noi non risolve
Turno che ci fa perduti
Capsula In viaggio verso il sole
E dolore ovunque
Il perché non dato
Orbite chiuse
Di pensieri tornati
A dubbi primordi
La breve stagione
Della nostra fortuna
E la follia vista intorno

Peccato grande
Meglio chiedere perdono
Non avere riconosciuto
Il proprio tempo.















Quasi Natale

08/12/2016
02:32

Dorme ciambellina beata
Sogna
Rondini















Ridda della vendemmia

15/11/2016
03:11

Né di banco si tratta
Né di Fortuna
Ma fatica di cristiani
A spingere il mondo sul suo asse

E ronzare di buona sorte
Solo a tratti
Che chiamiamo ispirazione

Né di bene né di male
Che quasi sempre,
quando lì,
non sai.
Anzi
Quasi sempre è male
A portarci lontano
Finché all'improvviso
L'anima canta
E la sua voce è cielo
che non ci fa dormire.
E quel canto bianco
Che inseguire è inutile
Copiare stupido
Arte dell'attesa, piuttosto
Vuole il nostro tempo buio
in cambio
Così che svegli
ad ascoltare
Il respiro del gatto
Che si ingegna nel sogno
Noi si possa cogliere
Il respiro più grande
In cui viviamo,
ci muoviamo e siamo.

(Atti 17,28)















Cielo traverso

16/11/2016
03:51

Tocco leggero
Di pensieri a pendolo
Caricati la sera
Prima di dormire
Ognuno un'ossessione

Rosa bianca velata l'anima
Canta il suo empireo autunnale















14/12/2016  17:48  Era di Whatsapp

14/12/2016
17:48

Il mio nuovo piccolo
albero di Natale da un
euro. È bellissimo!

Ha stile

E significato

Possono bastare

















Natale

24/11/2016
08:26

Non so sciare



















Con abbandonata grazia

19/11/2016
03:44

Visione apocrifa
Rivedo noi
su quel marciapiede
Di mille volte

A parlare del futuro prossimo
Inventare parole scansando escrementi
Sincronizzando

Arrivare ed entrare
Con la misura dei passi



















Linee di fuga

27/11/2016
03:20

Contuso dall'uomo e dalla luce
In svernice e graffi,
pare il pezzo mancante
di una vecchia barca
Abbandonata sulla marina

Il legno abraso bianco della chitarra

Continuo rimando
Alla sua spiaggia ornata
A perle grezze
E conchiglie disabitate
Abbandonate aguzze a far sabbia
E tagli
Nella pelle

Miraggio perfetto
Incastro nella crepa
tra memoria e nostalgia
di cose indefinite
All'ora degli ombrelloni chiusi

Così si risolve l'equazione
di quelle corde

Ultimo surf
Illuso suono mi accompagna
di un mare lontano.
Immagino ricordi futuri
Nel moto ondoso sonoro



















Natale ministeriale

15/12/2016
18:59

Quanto romantico
Il suono di un pianoforte
Che arriva da lontano
Riverbera la sua Varsavia
Tra le aule vuote
Alzo gli occhi
Alla prima finestra che trovo
Manca
Un volo di cicogne
Nel cielo che diventa scuro.
Ti scrivessi stasera

Natale

Non so sciare
















Olio su tela

20/11/2016
01:16

Forme e la tua bocca tra il sole
Sorride con me
A respirare Il mare e la musica
che sa i capitelli dell'Egeo
Il sale delle nostre spettinature
Il Mediterraneo e questi gabbiani
Di penna adriatica,
pare messi lì per noi
Sulla rotta Spagna-Brasile
Volo teso della chitarra
Sopra castelli di sabbia in rovina.
Ti bagna il tramonto
I piedi
Nella marea salita
Schiena di luce
d'arancione e d'oro
E tu felice
Rabbrividìsci nel tuo décolleté
All'aria che cambia
Le brezze differenti
Che portano la sera
E gli amici intorno
Dicono cose nascoste
A completare
Il rumore delle onde
















Gli addii

23/11/2016
21:15

Scatto dentato
Proiezione rapinosa
Lingua-Coda-Fuori
Impronta
Del naso sul finestrino

A me e a Jesse
Gli addii.


















Di domenica

27/11/2016
21:29

Pozze di luce
Davanti alle auto
Aspirano asfalto
Svelte
Ogni angolo raggiunto
dell'arena
E una croce di lampare
Cabra lenta nel cielo nero di Porta Saffi.
Si agita
Bologna la bionda, sotto
Nella domenica che finisce
Nodo alla gola
appreso da studenti
Che tutto vince
Rimettiamo a posto
Ogni cosa ogni persona
Vivere, improvvisamente ostile
Dura crosta
Dove incrociano le trame struggenti
di un incalcolato viavai.
Ricordati cosa provavi da bambino quando ti innamoravi
Ricordati com'eri stupido
È tutto ciò che serve
















Cometa nella nebbia

13/12/2016
03:21

Stanno
Fermi splendidi
nel tempo che scappa lento
Precisato
dal viaggio nel dolore
che ci fa guardare gli orologi
E della Terra
antiorario al sole
107.280 km/h.
Sguardo
di reciprocità
Senza occhi da avere
Poche luci
A scontornare
il loro profilo di mostri buoni
Usciti da favole
per bambini mai andati.
Giganti della foresta
Sotto a qualche finestra
Lasciata accesa
nel cielo che li tiene legno.
Per modo di dire
Che forse sono carne e sangue
I grandi alberi lì nel buio
Trasmutazione avvenuta
Rami orientali sconosciuti
Sbriciolati in piccolo dei resti
di ciò che erano
Travi
di un'aria pesante da tenere su
Fatta di nebbie croniche
Di pianura
Di quasi solstizio d'inverno.
Guardano, sembra
come io li guardo
La mia attesa
Ugualmente silenziosa
In questo tempo di speranza
che tanti sconforta
e tormenta.
Seguitano
il loro muto canto di Natale
nel cosmo.

Sul versante opposto
Una stella cometa
Prosegue la sua corsa immobile
Di lampadine















Ritrovarsi

03/12/2016
16:18

Lorenzo
Tiene il guinzaglio

Rotea
Nell'aria










Commenti

  1. Caro Andrea, mi piace la cornice di data e ora che hai voluto dare alle poesie, è suggestiva. Tra gli altri mi ha colpito il passaggio "ma c'era qualcosa ancora / pure illusorio / a lasciare spazio all'esorabile / dentro me". Un abbraccio. Andrea

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog